da tenere sempre sul leggio….

da tenere sempre sul leggio….

Per molti è un oggetto sconosciuto, da guardare con diffidenza. Per altri un elemento di distrazione, se non di fastidio. La verità è che il metronomo è un ausilio INDISPENSABILE nello studio di tutti i musicisti. Quando si usa? E come? Alla prima domanda è facile rispondere: sempre! o quasi. Per rispondere alla seconda domanda  devo spendere qualche parola in più:

Nella tecnica giornaliera dedicata alle scale e agli arpeggi il metronomo ha 2 funzioni fondamentali:

  1. L’uguaglianza: quartine, terzine e sestine (e gruppi irregolari nello studio avanzato come quintine e settimine) devono essere ritmicamente perfette. Significa che ogni nota deve essere ad eguale distanza dall’altra.
  2. La gradualità: lo studio deve essere sistematico; una volta stabilito un tempo di esecuzione che consenta di eseguire l’esercizio senza errori si può aumentare PROGRESSIVAMENTE la velocità, due tacche di metronomo alla volta ma SOLO se sono stati risolti tutti i problemi tecnici.

Nel lavoro dedicato a studi e letteratura il metronomo serve quale ausilio per risolvere problemi tecnici come passaggi particolarmente ostici e, di nuovo, per tenere sotto controllo la pulsazione e la naturale tendenza a suonare più veloce il movimento rapido delle note e più lentamente quando le figurazioni sono più semplici ed inoltre la tendenza a rallentare quando si eseguono i passaggi “piano” e ad accelerare nei passaggi “forte” . In una parola, serve a suonare a tempo.

Il migliore metronomo è senz’altro quello al quarzo e munito di rotella graduata secondo la vecchia suddivisione in tacche.